Quando si parla di separazione e affidamento dei figli, i riflettori sono sempre puntati sui genitori: chi prende casa, chi paga gli alimenti, chi ha diritto a cosa. Ma c’Γ¨ qualcuno che spesso viene dimenticato in questa equazione, eppure Γ¨ il protagonista assoluto: il bambino. La legge italiana sta mettendo sempre piΓΉ al centro i diritti dei piΓΉ piccoli, riconoscendo loro il diritto di esprimere la propria opinione su dove e con chi vivere, anche prima dei 14 anni. Si tratta di una vera rivoluzione nel diritto di famiglia che ogni genitore dovrebbe conoscere.
L’avvocato Annalisa De Stefano, professionista patrocinante in Cassazione e volto del canale @famiglie_e_diritti, ha portato all’attenzione del pubblico una questione giuridica di fondamentale importanza per tutte le famiglie italiane che stanno affrontando una separazione. In un video che sta facendo discutere migliaia di persone, spiega come il sistema giudiziario abbia fatto passi da gigante nel garantire che i minori non siano semplici spettatori passivi delle decisioni che riguardano la loro vita quotidiana e il loro benessere psicologico.
Ascolto del Minore nella Separazione: Cosa Dice la Cassazione
Il punto centrale riguarda la recente Ordinanza della Cassazione n. 25555 del 2025, datata settembre, che non lascia spazio a dubbi interpretativi. Il magistrato ha l’obbligo di sentire il minore anche se ha 12 anni o meno, purchΓ© sia capace di discernimento, cioΓ¨ in grado di esprimere il proprio vissuto e le proprie emozioni riguardo alla situazione familiare. E qui arriva la parte che dovrebbe far drizzare le antenne a chiunque: se questo ascolto non avviene, la sentenza Γ¨ nulla. Non Γ¨ una questione di forma o una formalitΓ burocratica che si puΓ² tranquillamente saltare, ma un obbligo che inficia completamente la validitΓ del provvedimento se violato.
Con la riforma Cartabia, il minore Γ¨ diventato protagonista attivo del processo e non piΓΉ un oggetto di cui decidono solo gli adulti. Questo cambio di prospettiva rappresenta una conquista di civiltΓ giuridica che riconosce ai bambini lo status di soggetti con diritti propri e con il diritto fondamentale di essere ascoltati nelle questioni che riguardano il loro futuro.
CapacitΓ di Discernimento nei Bambini: Cosa Significa Davvero
Molti genitori si pongono una domanda legittima: cosa vuol dire esattamente che un bambino deve essere capace di discernimento? Non si tratta necessariamente di una maturitΓ da adulto o di capacitΓ di analisi complesse. Il concetto Γ¨ molto piΓΉ semplice e umano: il bambino deve essere in grado di esprimere il proprio vissuto, le proprie emozioni, cosa prova e dove si sente piΓΉ a suo agio. Non Γ¨ una decisione fredda e razionale come quella di un adulto, ma l’espressione autentica dei sentimenti di chi sta vivendo uno dei momenti piΓΉ delicati della sua esistenza.
Questa espressione, per la legge italiana, ha un peso specifico che non puΓ² e non deve essere ignorato. Il magistrato deve valutare la maturitΓ emotiva del bambino caso per caso, senza limitarsi a considerare esclusivamente l’etΓ anagrafica. Un bambino di 10 anni potrebbe essere perfettamente in grado di comunicare i suoi bisogni affettivi, mentre la soglia dei 12 anni non rappresenta un limite rigido ma un riferimento indicativo.
@famiglie_e_diritti IL MINORE NEL PROCESSO πΆβοΈ Una recentissima ordinanza della Cassazione ribadisce l’obbligo per il magistrato di sentire i figli minori che siano capaci di esprimere la propria volontΓ (anche quindi se minori di 12 anni) ππ§ prima di decidere sul loro affidamento e collocamento. Se ciΓ² non avviene, il provvedimento adottato senza loro audizione Γ¨ nullo β (Cass. Ord. n. 25555/2025). π Studio Legale AVV. Annalisa De Stefano Patrocinante in Cassazione π Via Valle Scrivia, 8 β 00141 Roma (RM) π Via Giuseppe Ferrari, 35 β 00195 Roma (RM) π 06/3203797 βοΈ [email protected] π annalisadestefano.it π₯ Video: @egagenzia
β¬ suono originale – annalisa_de_stefano – annalisa_de_stefano
Affidamento e Collocamento: Le Decisioni che Cambiano la Vita
Quando una famiglia si scioglie, le questioni piΓΉ spinose riguardano sempre l’affidamento e il collocamento dei figli. Con chi vivranno? Dove trascorreranno le loro giornate? Quali saranno i loro punti di riferimento quotidiani? Queste sono le domande che tengono svegli la notte genitori, avvocati e giudici. Ed Γ¨ proprio in questo contesto che l’ascolto del minore diventa non solo importante, ma essenziale per garantire che le decisioni siano davvero nell’interesse superiore del bambino.
Le statuizioni in materia di collocamento sono quelle piΓΉ rilevanti quando la struttura familiare cambia radicalmente. Il bambino non puΓ² essere considerato un pacco da assegnare a questo o quel genitore, ma una persona con preferenze, bisogni emotivi e legami affettivi che meritano considerazione. Secondo i dati ISTAT, nel 2022 in Italia si sono registrate oltre 82.000 separazioni, rendendo questa tematica di estrema attualitΓ per migliaia di famiglie.
Diritti dei Figli nella Separazione: Testimonianze Reali
Il video condiviso da @famiglie_e_diritti ha generato numerosi commenti che dimostrano quanto questo tema tocchi nel profondo le famiglie italiane. Diversi utenti hanno condiviso esperienze personali: “Personalmente si separarono che avevo 7 anni e scelsi di andare a vivere dalla nonna e andai da lei” racconta qualcuno, testimoniando come giΓ in tenera etΓ si possano avere preferenze chiare su dove sentirsi piΓΉ al sicuro. Altri confermano l’applicazione pratica di questo principio: “SΓ¬ Γ¨ vero mia figlia 12 anni ha deciso di stare con me” e “si i miei figli 16 e 14 sono stati ascoltati dal giudice”.
Questi racconti dimostrano che l’ascolto del minore non Γ¨ solo teoria giuridica ma realtΓ concreta nei tribunali italiani. La riforma del processo civile del 2022, voluta dal Ministero della Giustizia, ha introdotto numerose novitΓ proprio per tutelare maggiormente i soggetti vulnerabili, tra cui i minori coinvolti in procedimenti di separazione e divorzio.
PerchΓ© Ogni Genitore Deve Conoscere Questi Diritti
Conoscere i diritti dei minori nelle separazioni diventa cruciale in un momento storico in cui le rotture familiari sono sempre piΓΉ frequenti. Non si tratta solo di una questione legale, ma di rispetto per l’individuo in formazione, di riconoscimento della sua capacitΓ di provare emozioni e di avere preferenze legittime. Quando un magistrato si appresta a decidere su affidamento e collocamento, deve necessariamente confrontarsi con il vissuto del bambino, ascoltare la sua voce, capire dove si sente piΓΉ protetto e amato.
Grazie a professionisti come l’avvocato De Stefano, che rendono accessibili concetti giuridici complessi attraverso i social media, sempre piΓΉ genitori possono affrontare le separazioni con maggiore consapevolezza. PerchΓ© alla fine, in mezzo alle dispute legali e alle questioni patrimoniali, quello che conta davvero Γ¨ il benessere di chi non ha chiesto di trovarsi in questa situazione: il bambino, con i suoi diritti inalienabili che la legge oggi tutela con maggiore attenzione e sensibilitΓ .
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